"Nel gemere, la santa bambina/Spezza il cristallodele coppe/La ruota affila i coltelli/E uncini di curva acuta./ Un fiotto di vene verdi/ Sboccia dalla sua gola./Per terra, ormai senza guida,/Soltanto le sue mani tagliate/ che possono ancora incrociarsi/In tenue preghiera decapitata". Ci volevano tutta la sensibilità e la colorita immaginazione del poeta Garcìa Lorca per rendere con così violenta evidenza la ferocia del martirio subito, al tempo di Diocleziano, dalla dodicenne spagnola Eulalia, nata e morta a Mérida. Ed al colore del sangue si aggiunse, nell'iconografia tradizionale, il bianco candido della neve, che coprì pietosamente il piccolo corpo straziato.
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domenica 12 febbraio 2012
Domenica 12 Febbraio 2012 - Sant'Eulalia
"Nel gemere, la santa bambina/Spezza il cristallodele coppe/La ruota affila i coltelli/E uncini di curva acuta./ Un fiotto di vene verdi/ Sboccia dalla sua gola./Per terra, ormai senza guida,/Soltanto le sue mani tagliate/ che possono ancora incrociarsi/In tenue preghiera decapitata". Ci volevano tutta la sensibilità e la colorita immaginazione del poeta Garcìa Lorca per rendere con così violenta evidenza la ferocia del martirio subito, al tempo di Diocleziano, dalla dodicenne spagnola Eulalia, nata e morta a Mérida. Ed al colore del sangue si aggiunse, nell'iconografia tradizionale, il bianco candido della neve, che coprì pietosamente il piccolo corpo straziato.
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